Lucio Dal Buono

Gesù

Non credo che Gesu` abbia avuto all'inizio del tutto chiara la consapevolezza della Sua essenza e delle Sue possibilta`.  Come sempre il Carisma divino agisce all'interno ed attende di essere scoperto ed accettato dall'individuo.

Fino ai 35 anni Egli vive nella normalita`, se normalita` puo` essere chiamata quella di un Individuo dotato delle qualita` umane genetiche piu` alte: un fisico perfetto,una vivissima e curiosa intelligenza ebraica portata ai massimi livelli, una misteriosa ed estrema capacita` nel paranormale.   Peraltro avvertita come un  dono del tutto naturale.

Dopo il battesimo di Giovanni  - in cui per la prima volta un potente afflato divino scende su di Lui e Lo riconosce - Egli sente il bisogno, comune a tutti i grandi iniziati, della solitudine e del digiuno.   Per quaranta giorni lo Spirito Lo porta nel Deserto.   Per quaranta giorni non mangia, affinando le Sue capacita` introspettive ed analizzando il Suo Io piu` profondo.   Ed infine Gli diventano chiare le Sue possibilità di scelta.

Con le Sue capacita`,  niente Gli e` vietato.  Puo` presentarsi al Romano.  Puo`, con la Sua estrema intelligenza , affascinare quegli uomini  potenti ma pur semplici in confronto ad un esperto orientale.

Era un momento storico favorevole alle  grandi capacita`.  Non era forse riuscito Erode a farsi un potente regno?  Chi Gli impediva di inserirsi nei sottili giochi del potere?  Di conquistare la fiducia del Governatore? Di farsi adottare secondo la comune prassi dei Romani senza figli? E da qui spiccare il volo ritagliandosi anche Egli un regno  o inserendosi nella lotta per il massimo potere che allora cominciava ad essere aperta ai provinciali?

E cosi` il Tentatore lo lusinga.  Gli offre  la strada del dominio del mondo che Gesù sa che non Gli e` negata.     Basta che si inchini al Mondo ed al Suo padrone ed accetti il gioco.

Ma se questo non vuole, che almeno sfrutti le altre Sue doti.  Che ci vuole per entrare nel facile mondo del paranormale,  a lui gia` cosi` ben dotato?   Volare, trasformare le  pietre in pani.   Godere di quella piu` sottile ed affascinante potenza che permette il dominio di tutti i cuori.

Anche Lui, come tutti noi, puo` scegliere. E` anche un uomo, con tutti i desideri e le pulsioni di un uomo. Anzi è venuto proprio per provare che l’uomo può arrivare fino a Dio, ma con la Sua natura di uomo.  La Sua scelta è però il  rifiuto del mondo e del dominio sullo stesso.   Ed e` li`, per la prima volta, che prova l'inesprimibile estasi della comunione col Padre  e dell'accettazione della Realta` ultima, cosi` diversa e lontana dalla normale natura.   Realta` che ci porta però purtroppo al rifiuto del mondo ed all'annichilimento del nostro normale io.

Non e` che la scelta, pur rivelando anche a Lui stesso la Sua  natura divina, Lo liberi dall'uomo Gesu`.  In tutti i momenti l'Adamo scalpita e si ribella al suo annichilimento.  Pero` in Lui, come dice Theilard  de Chardin, la natura aveva il Suo compimento.               L'Alfa e l'Omega.  Lui era il principio e la fine.  Lo Spirito  aveva dato luogo ad una  creatura perfetta, capace di rientrare nel Creatore e di insegnare la via alle altre creature.

In ogni momento della Sua vita peraltro  la carne riafferma i suoi diritti.

Nel Getsemani vede chiaro il Suo futuro. Sa che quel corpo perfetto, quella mente sapiente, sono destinati ad essere distrutti  con una lenta morte.   Vive, anzitempo e nel pieno delle forze,  l'orrore della Sua devastazione.

E sa che in qualsiasi momento puo` evitarla e prendere l'altra strada.  Anche di fronte a Pilato, ed ancor più ad Erode,  la Sua vivida intelligenza, la simpatia e la paura che ispira Lo possono salvare, magari con l'ausilio di qualche trucco paranormale.

E non c'e` forse la moglie stessa del Procuratore Romano ad intercedere per Lui?

Pero` si inchina al Padre. E si inchina al Padre attraverso quella che ha capito è la prima manifestazione di Dio: l'Amore.

Tutti noi amiamo o abbiamo amato tanto da essere disposti anche al sacrificio della vita.  A volte per una donna.  Pero` non per sempre:  in genere per qualche tempo o in un momento di magica esaltazione.

Spesso per i figli.  Per i figli si e` disposti  a morire e ad accettare la morte volentieri.

Ma solo il Cristo ha accettato la morte per un totale Amore  per i cento milioni di esseri umani e per i loro discendenti.   In quel momento, nell'orto del Getsemani, ha fatto per tutti noi,  quello che noi siamo disposti a fare per uno o due esseri una o due volte nella nostra vita.

Ama e poi fa quello che vuoi, dice Agostino di Ippona.

Pero`, in realta`, quando amiamo in maniera totale, non possiamo piu` fare quello che vogliamo. E` l'Amore, ed attraverso lui è Dio, che ci comanda.  E ci condannano. Il premio viene dopo. Ma prima c'e`  il completo annichilimento della nostra umanita`.

Sulla croce Gesu` viene distrutto con una crudele, lenta morte.  "Dio, Dio perche` mi hai abbandonato". In quel momento, in cui prende su di se` la nostra miserabile natura e, attraverso il  Suo sacrificio, ci da la possibilta` di diventare  eterni, e` ancora la Sua natura umana che grida la disperazione della distruzione.   Cosi` come ognuno di noi la gridera` nell'attimo del trapasso.

Pero` quando Giovanni entra nella tomba, vede e crede. E` Giovanni stesso  stesso che lo dice.  Cosa vede che gli fa immediatamente credere?  Vede la Sindone ed i pannolini che avevano avvolto il corpo del Cristo.   Pero` non spostati da ladri che avevano trafugato il corpo. Ancora avvolti, ma vuoti:  svuotati di un corpo che si era smaterializzato e che rinasceva, come dice S.Paolo, glorificato.

L'Amore, che Lui, come uomo,  aveva totalmente abbracciato, Lo portava come Dio a sedere alla destra  del Padre.

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