Considerazioni sulle chiese
In Terra Santa si ha una visione concreta sulle divisioni tra i Cristiani.
Divisioni peraltro- A volte almeno, non sempre- originate da una sincera ricerca della soluzione dei misteri che la figura del Cristo sempre offre.
Così come il grande dissidio che divideva i cristiani di qualche secolo fa -Guelfi e Ghibellini- era relativo a divisioni sui ruoli dei massimi esponenti dei poteri laici ed ecclesiali. Comunque grandi temi.
In Europa i cristiani sono ormai una minoranza ed ancora più lo sono i cattolici.
Eppure siamo divisi in molte sette e divisi in modo tale che spesso diventa difficile per il cattolico normale essere accettato all’interno di una di queste sette.
E putroppo i motivi delle divisioni sono spesso banali. Molto più banali di quelli dei nostri antenati.
Facciamo degli esempi. Non esistono i Cattolici di destra e quelli di sinistra? I progressisti ed i tradizionalisti?
Ho davanti a me una rivista cattolica fatta dal mio amico Ferrari che prende posizione contro l’ecumenismo, la nuova Messa, l’immigrazione selvaggia ed i vari progressismi. Ecco su cosa si batte il cattolicesimo di destra.
Da parte progressista si parla, ad esempio, delle donne prete come di una conquista necessaria ed auspicabile. Di pena di morte come di un vergogna della civiltà. Della Lega come di una massa di cretini e del relativo secessionismo come del Diavolo incarnato.
Pareri tutti rispettabili, ma che non hanno niente a che fare con il vero essere cristiano.
La Messa attuale mi sembra evidente che è molto diversa da quella istituita da Cristo . E comunque anche la messa di S. Pio X non ha niente a che fare con l’Ultima Cena.
Per quanto riguarda le donne prete, mi sembrano argomenti abbastanza irrilevanti.
Cristo ha detto chiaramente che in Cielo saremo come gli Angeli: senza sesso.
E allora cosa Vi interessa? Basta che aspettiate un po' e potrete diventare preti come vi piacerà. Meglio aspettare che offendere dei fratelli attaccati alle forme tradizionali. Inoltre sicuramente Cristo, quando verrà l’ora, ci manderà un segno.
Uno può essere pro o contro la pena di morte ed essere in ambedue i casi un vero cristiano. Sono decisioni che riguardano provvedimenti che la comunità si da ed in cui ogni opinione è lecita.
Per quanto riguarda il secessionismo, da che mondo è mondo, queste sono decisioni politiche, di utilità per una certa comunità , da prendere certo sempre con una visione generosa e cristiana del bene comune, ma in cui la decisione non inficia il cristianesimo di chi decide in un certo modo ed in cui è sempre bene tenere fuori i preti e la Chiesa. Nell’ottocento, quando la Chiesa era decisamente secessionista e contro l’unità, c’erano fior di Cristiani favorevoli all’unità d’Italia ed altri a questa unità avversi. Stessa cosa adesso in cui la Chiesa sembra invece parteggiare per l’unità.
Oltre al resto la scelta su argomenti di questo tipo è molto raramente guidata dalla seria ricerca della verità o almeno di una soluzione ottimale. Quasi sempre le nostre scelte sono espressioni viscerali, emotive del nostro essere genetico, del nostro carattere, della nostra educazione. Si nasce progressista o si nasce conservatori, così come si è dell’Inter o del Milan. E’ la nostra emotività che guida le nostre scelte. Se poi tali scelte si indirizzano verso quelli che Bacone chiamava gli “Idola tribus”- gli idoli della comunità - cioè i temi del momento, di cui tutti parlano, diventiamo anche razzisti ed intolleranti. Superfluo dire che Dio non è nè di destra, nè di sinistra. Sa bene in qualsiasi circostanza quale sia il vero ed è sempre nel giusto.
E se noi abbiamo l’ambizione di essere simili a Lui od addirittura Suoi figli, dovremmo cercare la verità con somma umiltà, sempre pronti a rinunciare alle nostre amate idee, e senza lasciarci andare a stupide emozioni genetiche. Tra l’altro Lui ha detto chiaramente ”Sono un Dio geloso”. Sicuramente non apprezza che ci facciamo altri Dei, fossero pure Dei nobilissimi come il Femminismo, la Politica, l’Umanitarismo o l’attaccamento alle Tradizioni o al Progresso, nonchè al Calcio ed alla Patria.
Per quanto riguarda la nostra comunità, sarebbe quindi bello parlare e cercare quello che ci unisce più che le stupidate che ci dividono.
Al riguardo Cristo ha detto cose molto precise: “ Da questo riconosceranno tutti che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri”.
“ Ed ancora questo Vi comando : che Vi amiate tutti gli uni con gli altri”.
Questo è quindi, purtoppo, il criterio fondamentale per valutare esattamente chi siamo e se, almeno alla lontana, possiamo dirci cristiani. Se pur avendo esperienze, caratteri, tendenze del tutto diverse, riusciamo a stare insieme, a sopportarci ed a volerci accettabilmente bene, allora e solo allora possiamo dirci cristiani.
Diamo il giusto valore alla maggior parte delle nostre credenze e delle nostre idee. Fantasmi, debolezze, scorie del nostro imperfetto cervello, che -quando saremo Dei nel seno di Dio- considereremo come noi consideriamo l’incomprensibile balbettio del neonato. Dovrebbe essere molto più importante quello che ci unisce : l’amore per l’Assoluto e quindi per i nostri fratelli.